Home » Stagione » In volo con Daniele Del Giudice

In volo con Daniele Del Giudice

locandina In volo con Daniele Del Giudice
28° Festival I Solisti del Teatro (Roma) - sabato 3 Settembre 2022
con Gianluigi Fogacci. Musica Luigi Giuliano Ceccarelli. Cura registica Teresa Pedroni

Reading da “Staccando l’ombra da terra” di Daniele Del Giudice

“In volo con Daniele Del Giudice” è una sorta di volo leggero, palpitante e a volte drammatico tra alcuni brani tratti dal libro “Staccando l’ombra da terra“, dove le parole diventano caldo e appassionato racconto. Ma la parola, come il volo o la vita, racchiude in sé un lato di non detto, percorso vergine dove ognuno calca la propria impronta come in un manuale dell’esistenza, in una personale e segreta meteorologia. Chi meglio dell’attore può cercare di decifrarne i significati nascosti tentandone un ‘interpretazione possibile. Dicono che per Del Giudice “Volare è stato il suo grande gioco, la sua antica passione, luogo da dove la visione del mondo non è più orizzontale, ma neanche verticale”… Il protagonista di questo romanzo voleva essere un aeroplano, non un pilota, ma un giorno si ritrova davvero ai comandi come nel peggiore dei sogni. Succede cosi di dover volare da soli, e di perdersi come ci si perde nella vita, sarà necessario allora conoscere l’entità del possibile errore, bilanciarsi tra istinto e manovre, vertigine ed equilibrio. In questo spazio si muovono le figure di Staccando l’ombra da terra: il narratore alle prese con le regole del volo, che dialoga in silenzio con Bruno il suo comandante, il maestro di volo” colui che il conosce il segreto di chi “sa staccare l’ombra da terra”. Il narratore è sempre in una posizione estrema, obbligato a fare ogni volta il punto su se stesso, come richiede il sapere aeronautico ma anche quello di un antico andare, della navigazione e della peripezia attraverso il mondo. L’elemento naturale dove si svolgono imprese leggendarie o ridicole è l’aria, cioè caos contenente ordine contenente caos, cieli di manovre di volo e manovre nella vita; ma il riferimento costante è sempre la terra, a cui tornare.

“C’è una sola cosa al mondo con cui il volo è veramente connesso, ed è l’infanzia. I piloti non hanno ali piumate, non sono angeli e tanto meno eroi, sono bambini adulti, bambini nascosti, ben custoditi nella loro maturità, ben conservati dentro una delle imperturbabili professionalità che la vita ha loro assegnato, ma legati all’infanzia con un elastico da fionda che gli sbuca dalla tasca” Daniele Del Giudice