Home » Teatrografia » Donna di Porto Pim

Donna di Porto Pim

Locandina Modificata chiara
Festival 'I Solisti del Teatro' , Giardini della Filarmonica di Roma
con Roberto Herlitzka, Isabella Mangani (voce) Felice Zaccheo (chitarra).
adattamento teatrale e cura registica di Teresa Pedroni. Aiuto regia Elena Stabile, assistente alla regia Pamela Parafioriti.

Antonio Tabucchi: Non so se il mare disperda le certezze… il mare come lo intendeva Pessoa è il mare dell’ode marittima, che richiamava gli antichi velieri di Coleridge, i pirati di Stevenson, il brulichio delle persone sul molo sul quale Pessoa andava a aspettare che arrivassero i vascelli dall’Oriente. Ma  il mare è quello che ci mostra meglio l’orizzonte, quando noi viviamo nelle nostre case il filo dell’orizzonte è assente, sul mare lo vediamo meglio, dunque la certezza si disfa un pò come la nebbia, si sfilaccia…

La Serata Reading – Concerto “Donna di Porto Pim” è un omaggio al grande scrittore Antonio Tabucchi, interpretato da un virtuoso dell’arte drammatica quale Roberto Herlitzka, a cura di Teresa Pedroni. Il piccolo libretto “Donna di Porto Pim”  compone una geografia di frammenti  immaginari e insieme biografici “nati”- dice l’autore,-“oltre che dalla sua  disponibilità alla menzogna, da un periodo di tempo passato nelle isole Azzorre”. Tra gli argomenti affrontati emergono fondamentalmente le balene, che più che animali si configurano come grandi  metafore. Le isole di Tabucchi sono paesaggi che  si spalancano  lentamente verso la dimensione metafisica, le sue balene azzurre sirene che narrano storie di luoghi fantastici, che  diventano anche esse segni di un linguaggio altro da decifrare nell’ap-parente  realtà degli eventi . Nel racconto  la “Donna di Porto Pim” Antonio Tabucchi narra  una storia drammatica e struggente, quella di un triangolo amoroso conclusosi in tragedia. Sarà Roberto Herlitzka a condurci  in questo viaggio appassionato  e  incantato sulle onde di un mare dell’anima, un mare sognato, accompagnato dagli antichi canti delle Azzorre, rievocati dalla voce della cantante Isabella Mangani e dalla chitarra di Felice Zaccheo.